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Candele di soia fai da te: un hobby davvero innocuo?

Autore: Ester Todde - Data: 12 Novembre 2020

Qualche settimana fa ti ho raccontato quali differenze ci sono tra le candele tradizionali in paraffina e le candele in cera di soia. Visto che l’argomento è vasto e riscuote molto interesse, ho pensato di riparlartene anche oggi, partendo da un malinteso.

Spesso le candele vengono considerate semplici complementi di arredo che, grazie al loro profumo e ai giochi di luce della fiammella, creano atmosfera. In realtà sono molto di più, perché una volta accese influiscono sulla qualità dell’aria che respiriamo. Per questo motivo, penso che chi come me si occupa di candele profumate artigianali abbia il dovere di spiegare, far comprendere e, soprattutto, fare chiarezza.

Cera di soia per candele e diffusione del fai da te

Con l’aumentata diffusione della cera di soia è cresciuto anche l’interesse per l’autoproduzione di candele. Un hobby molto diffuso, soprattutto tra chi pensa che utilizzare cera di soia per candele al posto di cera in paraffina sia una scelta a favore dell’ambiente. Come ti spiegavo la scorsa volta, la cera di soia è derivata dai fagioli di soia ed è, quindi, di origine vegetale, biodegradabile, sostenibile e a basso impatto ambientale. L’autoproduzione è un argomento che mi sta molto a cuore e che conosco da vicino, perché io stessa ho autoprodotto, per il mio consumo personale, le mie candele in cera di soia per molti anni. A un certo punto però, quando questo hobby si è trasformato in un vero lavoro, ho deciso di essere affiancata da un laboratorio specializzato.

Perché ho fatto questa scelta? L’autoproduzione è sempre un comportamento virtuoso? Oltre ai molti pregi della cera di soia, ci sono anche altri aspetti importanti da prendere in considerazione quando si decide di iniziare a creare candele di soia profumate fai da te o di acquistarle da chi le realizza in casa. Vediamoli insieme.

Fare candele in casa non è sempre una pratica senza rischi

Le candele non sono oggetti d’arredamento come tanti. La loro fiamma le differenzia dai soprammobili, perché le rende oggetti “vivi” che necessitano di attenzione e consapevolezza.
Il processo di combustione crea, infatti, una serie di effetti sia sulla resa della candela, che sulla qualità dell’aria che respiriamo. E questo è condizionato da una serie di fattori:

  • ampiezza e tipologia del contenitore utilizzato
  • spessore e qualità dello stoppino
  • performance della fragranza e durata nel tempo (ad esempio, le molecole odorose di buona parte degli oli essenziali più usati, essendo volatili e sensibili alle alte temperature, vengono distrutte appena si accende la candela, con il risultato che il profumo si percepirà solo da spenta, ma non da accesa).
  • inserimento nella cera di elementi decorativi come fiori essiccati, petali e foglie (che, andando a contatto diretto con la fiamma accesa, possono aumentare il rischio di eccesso di fumo, carbonizzazione o alterazione del processo di combustione).
La semplice decisione di utilizzare cera di soia al posto di cera di origine petrolifera non è sufficiente, quindi, a tutelarci dai possibili effetti negativi prodotti da una candela che non tiene conto di tutti questi fattori e che non rispetta gli standard di sicurezza. In poche parole, secondo te ha senso usare cera vegetale, pensando di salvaguardare l’ambiente e la nostra salute, per creare una candela troppo fumosa, che ci espone a respirare aria inquinata?

Ma non è questo l’unico aspetto di cui bisogna tener conto.

La cera di soia per candele è tutta uguale?

“La produzione di soia è la principale responsabile della deforestazione in Amazzonia”. Questa dichiarazione agghiacciante rilasciata nel 2019 da Eva Alessi, responsabile sostenibilità del WWF, fa comprendere bene quanto non sia sufficiente utilizzare una cera di soia qualsiasi per aiutare davvero l’ambiente. Anzi, l’esatto opposto.

Se vuoi autoprodurre candele di soia, o acquistarle da chi le fa in casa, assicurati che la cera utilizzata non solo sia di ottima qualità, ma anche che non provenga da coltivazioni intensive e non OGM. Sarebbe meglio, quindi, rivolgersi a produttori che possano certificare la provenienza della cera di soia utilizzata e garantire la sostenibilità di tutta la filiera.

Candele di soia profumate fai da te: attenzione alla scelta delle fragranze!

Che dire, infine, del profumo? Anche la scelta delle fragranze è altrettanto importante. Come ti ho già accennato prima, l’uso dei soli oli essenziali non garantisce che la candela, una volta accesa, emani profumo. Questo è un fattore importante di cui tener conto prima dell’acquisto, perché potresti rischiare di buttare via il tuo denaro per una candela che profuma solo da spenta. Nelle candele di migliore qualità vengono selezionati solo gli oli essenziali e le fragranze naturali che possano comporre un mix armonico eccellente per durata e prestazione.

Le fragranze per candele che si trovano sul mercato sono davvero tantissime e non è facile orientarsi in questo campo senza una preparazione adeguata. È fondamentale che le fragranze siano approvate dai disciplinari IFRA e che non contengano petrolati e altre sostanze potenzialmente dannose come gli ftalati, che possono interferire con il sistema endocrino. Quindi, a meno che tu conosca molto bene il mondo delle fragranze, fai molta attenzione!

Candele fai da te in cera di soia: sì o no?

Alla fine di questo articolo spero tu abbia capito che non esiste una risposta univoca a questa domanda, perché tutto dipende dal modo in cui si opera e dalle scelte che si fanno. Di certo non tutto il fai da te è uguale e, come in ogni campo, è possibile trovare sia chi opera con scrupolosità e buon senso, sia chi agisce improvvisando competenze e conoscenze per seguire un trend del momento.

Va però detto che creare una candela sicura e di buona qualità richiede accorgimenti e procedure che è difficile tenere sotto controllo in una produzione domestica, senza le attrezzature idonee e i dovuti test di sicurezza (che si compiono in un laboratorio come le prove dei fumi, ad esempio). Penso che tu abbia capito, quindi, perché ad un certo punto, quando il mio hobby è diventato un lavoro e ho iniziato a proporre in vendita le mie candele, ho deciso di affidarmi a un laboratorio specializzato.

Ora che ti ho spiegato il mio punto di vista (e anche un po’ la mia storia), mi piacerebbe sapere anche tu cosa ne pensi e qual è la tua risposta alla domanda di partenza: “Candele di soia profumate fai da te: sì o no?”. So che questo è un argomento “scottante” (d’altra parte, parliamo di candele 😆) e sono davvero curiosa di conoscere la tua opinione!

Categoria: candele

Tag: candele di soia fai da te, candele fai da te

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